
Era il 1970: in una cittadina universitaria dell’Ohio, Kent, si celebra una manifestazione di protesta, la polizia interviene e ne ammazza quattro. Neil Young, di getto, scrive questa struggente ballata (che canterà insieme a Crosby, Stills e Nash) in cui cita apertamente, come responsabile, il presidente americano Richard Nixon. La canzone di protesta, già fertile, compie un passo in avanti, fa un salto di qualità perché nessuno aveva mai osato tanto. E quel “four dead in Ohio” echeggia ancora oggi nella coscienza degli Stati Uniti.