MEO E IL PORCHETTO DI LELE

L'Esperia del 1951/52, Serie B: Tonio Murru, Roberto Bertocchi, Lele Piras, Silvio Bertocchi, Giorgio Di Matteo (in alto), Doro Soldati, Paolo e Carlo Pirastu, Sergio Massidda (in basso)

Nella autobiografia di Meo Sacchetti (“Il mio basket è di chi lo gioca”) si parla anche di un cestista cagliaritano Lele Piras, primo contatto tra il futuro coach della Dinamo e la Sardegna. Negli anni di Novara, Piras, non più giovanissimo compagno di squadra di un ancora giovanissimo Meo, aveva organizzato una cena cucinando lui personalmente un porchetto. Sacchetti, amante della buona tavola, era rimasto affascinato da quel bel di dio, così come – anni dopo a Sassari – gli spaghetti ai ricci di mare di Tony al Quirinale erano diventati il suo piatto preferito: ne consumava overdosi illegali. Ma chi è Lele Piras? Basta questa foto: era il pivot (che per lavoro si era trasferito a Novara) di una leggendaria squadra dell’Esperia. C’è Tonio Murru, futuro co-fondatore del Tennis Club di Monte Urpinu, ci sono i fratelli Bertocchi, soprattutto i fratelli Pirastu che di lì a poco avrebbero dato vita al fenomeno Olimpia-Cagliari-Brill, c’è infine Giorgio Di Matteo, il manager per eccellenza perchè era stato dirigente prima del Cagliari Calcio poi della Grande Esperia degli Anni Ottanta. Più che una foto, l’affresco di una generazione straordinaria.