C’è un allenatore sardo, cagliaritano, che ha già alle spalle una invidiabile carriera nonostante abbia appena 43 anni, pochissimi per un coach. In sintesi, tralasciando qualcosina per strada: a 24 anni era vice di Phil Melillo a Roseto (promozione in A1 e ottavo posto in A, quindi una semifinale playoff contro Siena di Carlo Recalcati e una finale di Coppa Italia contro la Benetton Treviso di Ettore Messina), poi – sempre al fianco di Melillo – l’esperienza di Pesaro comprensiva di un quarto di finale di Eurolega, traguardo che gli ha consentito di guardare all’Europa lavorando con il Partizan di Belgrado e perfino come collaboratore del mitico Zeliko Obradovic nello staff della Serbia. Non sono mancate qualificate esperienze in Sardegna: Russo, Porto Torres, Olimpia, Cus Cagliari (inteso sia come squadra femminile a cavallo tra A1 e A2 che come team partecipante ai campionati universitari dove ha conquistato due medaglie di bronzo, una maschile e una femminile). Il curriculum di Antonello Restivo è tra i più belli del basket sardo. Anzi, più che bello, è proprio unico: complimenti.
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