THANK YOU, DRAKE

L'icona di Drake Diener sul megascreen del PalaRadi di Cremona

Il suo quarto figlio: così Meo Sacchetti ha “adottato” Drake Diener nel momento in cui ManDrake lasciava per l’ultima volta il parquet, l’altra notte a Cremona. Il punteggio puniva pesantemente la Vanoli, fuori dai playoff, ma era un dettaglio: tutti in piedi, tutti commossi mentre Meo e Drake si abbracciavano in maniera quasi asfissiante proprio per nascondere il volto, gli occhi  e le lacrime. Era l’addio di uno dei giganti che ha attraversato almeno dieci anni di basket italiano, da Castelletto Ticino fino a Capo d’Orlando, passando per Siena, Teramo, Cremona e, soprattutto, Sassari, spesso e volentieri proprio con Meo. Nella standing ovation di Cremona è spuntata in tribuna anche una maglia numero 16 della Dinamo: l’ha esposta,un tifoso di Berchidda che vive a Cremona, Alberto Meloni,  quasi fosse una sindone. Laica ma comunque sacra. E indimenticabile.