Non ci sono più le “cantere” di una volta: dalle tante Esperia all’Olimpia-Brill fino alla Santa Croce tricolore, passando anche per l’Aquila e lo Sporting (sia maschile che femminile), la straordinaria annata 1960 della Dinamo, e chi più ne ha più ne metta, i vivai inesauribili di Cus e Virtus, prim’ancora quelli di Russo e Sforza. Ma, consoliamoci, è così anche nel Continente.
Articoli correlati
AUGURI OLIMPIA, BEBI PRODIGIO
Se dal basket sardo togliamo l’Olimpia, non ci sarebbe stato il Brill e tutto il resto, a cominciare da indistruttibili ricordi. Auguri a una bambina prodigio: ancora minorenne era già […]
BABY SPORTING E FERRINI
Sono passati quasi cinquant’anni da quando a La Spezia due squadre sarde (Ferrini e Sporting) avevano partecipato al Gran Premio Minibasket e tre baby cestisti (avevano dodici anni) erano stati […]
BRILL, NON SOLTANTO IGNIS
Si parla tanto della vittoria sull’Ignis: mai di quella sull’Olimpia Milano. Forse perché non si chiamava più Simmenthal ma Innocenti. Nel febbraio del 1974, un anno dopo il 76-75 all’Ignis, […]